Fernando Lombardi

La Vita

Fernando Lombardi nasce nel Mugello, a Borgo San Lorenzo (Firenze) il 25 marzo 1913. Negli anni della gioventù frequenta l’Istituto d’Arte a Firenze dove avrà modo di apprendere e affinare le proprie capacità artistiche anche venendo in contatto con maestri ed altri artisti a lui coevi. Qui si occupa anche di scenografia presso il Teatro Comunale.

Dopo una breve partecipazione alla Seconda Guerra Mondiale (1934-1944 e per cui, sappiamo, rimase anche in prigionia per poi salvarsi fortunatamente), a partire dal 1945, si dedica all’attività artistica, passione che lo assorberà per tutta la vita.

Negli anni che lo vedono presente a Firenze, stabilisce il proprio studio in via del Palazzuolo, al numero 7. Qui oltre a dedicarsi alla realizzazione delle tante e amate opere, organizza delle vere e proprie mostre aperte al pubblico, per presentare di volta in volta ad amici, conoscenti ed altri artisti, gli sviluppi della propria produzione.

Tra le varie committenze ricevute, ricordiamo la Pala d’altare con “l’Assunzione di Maria Vergine” per la Chiesa di Castel San Giorgio (Terni) nel 1953 e il ritratto a Padre Cesare Coppedè, realizzato a Firenze nel 1961, per cui l’artista riceve numerosi elogi, anche sulla stampa.

Nel capoluogo toscano entra a far parte con solerte impegno della storica Compagnia del Paiolo, grazie a cui saranno organizzate diverse esposizioni in città e altrove. La Compagnia era nata nel lontano 1512 grazie alla mobilitazione di artisti e poeti, fra i quali Michelangelo, Leonardo da Vinci, Andrea del Sarto, Botticelli. Dopo un periodo di ‘letargo’, era tornata alla ribalta a partire dal 1950.

Grazie alla medesima si rafforzeranno i rapporti tra alcuni artisti che, così, avranno poi modo di vivere momenti di spensieratezza anche quindi al di fuori dell’impegno ‘creativo’ e delle esperienze espositive. Da ricordare, fra gli altri, l’iniziativa del ‘volo del dirigibile’: il 25 ottobre 1976 infatti gli artisti si ritrovano per partecipare a un volo sulla città a bordo del dirigibile Good Year.

Lombardi colleziona quindi numerose presenze a mostre, sia personali che collettive, e sia a livello locale che regionale e nazionale, ma perfino con alcune presenze all’estero. Tra quest’ultime non mancano infatti alcune mostre di gruppo, insieme ad altri artisti, in Germania, Israele e Sud Africa. Le sue opere oggi si trovano, oltre che in numerose collezioni private in Italia e all’estero, presso importanti Musei e Centri Espositivi (tra cui la Galleria d’Arte Moderna e al gabinetto dei disegni  degli Uffizi a Firenze).  Nell’arco della sua lunga e intensa vita e produzione artistica, è stato nominato accademico da numerose e prestigiose Scuole e Accademie d’arte (tra cui: l’Academia Latinitati Excolenda di Roma e l’Accademia dei 500)

Fernando Lombardi muore a Firenze l’11 gennaio 1986.

Sarà soprattutto la figlia Rossella a prendersi cura del patrimonio artistico lasciato dal padre, la cui predisposizione all’arte si è più che efficacemente trasmessa all’amata figlia.

La Vita

Fernando Lombardi nasce nel Mugello, a Borgo San Lorenzo (Firenze) il 25 marzo 1913. Negli anni della gioventù frequenta l’Istituto d’Arte a Firenze dove avrà modo di apprendere e affinare le proprie capacità artistiche anche venendo in contatto con maestri ed altri artisti a lui coevi. Qui si occupa anche di scenografia presso il Teatro Comunale.

Dopo una breve partecipazione alla Seconda Guerra Mondiale (1934-1944 e per cui, sappiamo, rimase anche in prigionia per poi salvarsi fortunatamente), a partire dal 1945, si dedica all’attività artistica, passione che lo assorberà per tutta la vita.

Negli anni che lo vedono presente a Firenze, stabilisce il proprio studio in via del Palazzuolo, al numero 7. Qui oltre a dedicarsi alla realizzazione delle tante e amate opere, organizza delle vere e proprie mostre aperte al pubblico, per presentare di volta in volta ad amici, conoscenti ed altri artisti, gli sviluppi della propria produzione.

Tra le varie committenze ricevute, ricordiamo la Pala d’altare con “l’Assunzione di Maria Vergine” per la Chiesa di Castel San Giorgio (Terni) nel 1953 e il ritratto a Padre Cesare Coppedè, realizzato a Firenze nel 1961, per cui l’artista riceve numerosi elogi, anche sulla stampa.

Nel capoluogo toscano entra a far parte con solerte impegno della storica Compagnia del Paiolo, grazie a cui saranno organizzate diverse esposizioni in città e altrove. La Compagnia era nata nel lontano 1512 grazie alla mobilitazione di artisti e poeti, fra i quali Michelangelo, Leonardo da Vinci, Andrea del Sarto, Botticelli. Dopo un periodo di ‘letargo’, era tornata alla ribalta a partire dal 1950.

Grazie alla medesima si rafforzeranno i rapporti tra alcuni artisti che, così, avranno poi modo di vivere momenti di spensieratezza anche quindi al di fuori dell’impegno ‘creativo’ e delle esperienze espositive. Da ricordare, fra gli altri, l’iniziativa del ‘volo del dirigibile’: il 25 ottobre 1976 infatti gli artisti si ritrovano per partecipare a un volo sulla città a bordo del dirigibile Good Year.

Lombardi colleziona quindi numerose presenze a mostre, sia personali che collettive, e sia a livello locale che regionale e nazionale, ma perfino con alcune presenze all’estero. Tra quest’ultime non mancano infatti alcune mostre di gruppo, insieme ad altri artisti, in Germania, Israele e Sud Africa. Le sue opere oggi si trovano, oltre che in numerose collezioni private in Italia e all’estero, presso importanti Musei e Centri Espositivi (tra cui la Galleria d’Arte Moderna e al gabinetto dei disegni  degli Uffizi a Firenze).  Nell’arco della sua lunga e intensa vita e produzione artistica, è stato nominato accademico da numerose e prestigiose Scuole e Accademie d’arte (tra cui: l’Academia Latinitati Excolenda di Roma e l’Accademia dei 500)

Fernando Lombardi muore a Firenze l’11 gennaio 1986.

Sarà soprattutto la figlia Rossella a prendersi cura del patrimonio artistico lasciato dal padre, la cui predisposizione all’arte si è più che efficacemente trasmessa all’amata figlia.

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Lo Stile e le Opere

Lombardi forgia uno stile peculiare, tutto suo, dove in una prima fase prevale un certo realismo: si vedano a riguardo le opere ‘Ritratto di Renata’ (opera premiata al Concorso Nazionale per il Ritratto del 1957), le ‘rose bianche’, alcuni ‘autoritratti’, ‘il bacio’, ‘i galli’. Qui ‘il Lombardi rivela la forza penetrativa della sua pittura e la maestria del disegno. Possenti strutture su cui si imperniano succose cromie che danno alle immagini scavate personalità.

Progressivamente quindi, l’artista unisce un conclamato realismo impressionista ad una lieve tendenza alla metafisica, al ‘fantastico’, ma senza mai raggiungerli o sconfinarci dentro. Questo grazie ad un uso sapiente del disegno e del colore. Con le sue opere mette in luce le sue capacità disegnative e compositive. I lavori più interessanti, non a caso, si ritroveranno nei ritratti e nelle nature morte ma anche in alcuni paesaggi (e pure le marine), se osserviamo opere quali il ‘Pannello di Borgo’. I suoi dipinti mostrano sensibilità e attenzione al vero, giocando con colori, luci e velature, trascolorazioni.

“Le tempere narrano storie fantastiche e favoleggianti. Esse si esprimono attraverso una tecnica particolare, di cui solo Lombardi conosce il segreto. Siamo nel periodo surrealista, dove le figure, il paesaggio, vengono presentati come elementi al di fuori della realtà apparente, come conquista di una verità poetica, che il suo acme nella cromia, squillante, densa di accordi musicali, che attrae l’occhio, deliziandolo anche quando il tema è pesante, per quella sua freschezza ed armoniosità.”(Paolo Lazzeri)

L’ultima fase della sua vita, Lombardi la dedica ad una produzione davvero originale: “i girevoli”. Si tratta di dipinti di forma rotonda fissati mediante un perno ad una base: girando l’opera le figure assumono altra forma e danno così vita ad una seconda opera..E così, ad esempio, il volto di una giovane donna, girando, si tramuta in quello di un’ “arpia”; un paesaggio, compiendo il giro, diventa un ‘malvagio’ violino da cui escono maschere grumose. E’ comunque, in definitiva, il suo mondo, il mondo di Fernando Lombardi, che ancora una volta parte da un non-scontato realismo per assurgere a forma nuova, rasentando l’estremo, il fantastico ma senza mai alla fine, immergercisi totalmente.

“…una pittura su supporto rotondo, che puo’ rotare di 360° e che nella rotazione mostra figure che sembrano farsi sul momento: il ‘recto’ di un’immagine è anche il verso dell’altra, il tutto realizzato con abilità quasi virtuosistica. Si tratta di uno dei numerosi ‘girevoli’, che la famiglia del pittore, recentemente scomparso, conserva a casa; questi lavori che corrispondono all’incirca agli ultimi dieci anni di lavoro dell’artista, hanno come dato comune, l’atmosfera fantastica, talvolta come di narrazione onirica, ma meno lucida.” (Nicola Nuti)

Anche i disegni come già anticipato, mostrano tutta l’abilità del maestro; l’affollamento di figure nelle rappresentazioni è trattato anche qui con forti colorazioni che ne esaltano le composizioni e da cui fanno emergere certe tematiche che tornano spesso nella rappresentazione dell’artista: figure in maschera, personaggi e storie con riferimenti biblici e mitologici..come se fosse una perenne processione carnevalesca che va e viene, quando più quando meno, irrompendo nella placida monotona vita reale.

Come già sottolineato nella vita dell’artista (link a biografia) le opere di Fernando Lombardi si trovano, oltre che in numerose collezioni private in Italia e all’estero, presso importanti Musei e Centri Espositivi (tra cui la Galleria d’Arte Moderna e al gabinetto dei disegni degli Uffizi a Firenze).  Ne presentiamo qui una scelta, evidenziandone alcune disponibili per l’acquisto. Da ricordare in particolare: il grandioso pannello dedicato al Panorama su Borgo (LINK A SEZIONE SULL’OPERA), tuttora presente a Borgo San Lorenzo; quindi la grande tela sul ‘Ciclo della vita’ e infine la Pala d’altare realizzata per la Chiesa di Castel San Giorgio (Terni)

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Lo Stile
e le Opere

Lombardi forgia uno stile peculiare, tutto suo, dove in una prima fase prevale un certo realismo: si vedano a riguardo le opere ‘Ritratto di Renata’ (opera premiata al Concorso Nazionale per il Ritratto del 1957), le ‘rose bianche’, alcuni ‘autoritratti’, ‘il bacio’, ‘i galli’. Qui ‘il Lombardi rivela la forza penetrativa della sua pittura e la maestria del disegno. Possenti strutture su cui si imperniano succose cromie che danno alle immagini scavate personalità.

Progressivamente quindi, l’artista unisce un conclamato realismo impressionista ad una lieve tendenza alla metafisica, al ‘fantastico’, ma senza mai raggiungerli o sconfinarci dentro. Questo grazie ad un uso sapiente del disegno e del colore. Con le sue opere mette in luce le sue capacità disegnative e compositive. I lavori più interessanti, non a caso, si ritroveranno nei ritratti e nelle nature morte ma anche in alcuni paesaggi (e pure le marine), se osserviamo opere quali il ‘Pannello di Borgo’. I suoi dipinti mostrano sensibilità e attenzione al vero, giocando con colori, luci e velature, trascolorazioni.

“Le tempere narrano storie fantastiche e favoleggianti. Esse si esprimono attraverso una tecnica particolare, di cui solo Lombardi conosce il segreto. Siamo nel periodo surrealista, dove le figure, il paesaggio, vengono presentati come elementi al di fuori della realtà apparente, come conquista di una verità poetica, che il suo acme nella cromia, squillante, densa di accordi musicali, che attrae l’occhio, deliziandolo anche quando il tema è pesante, per quella sua freschezza ed armoniosità.”(Paolo Lazzeri)

L’ultima fase della sua vita, Lombardi la dedica ad una produzione davvero originale: “i girevoli”. Si tratta di dipinti di forma rotonda fissati mediante un perno ad una base: girando l’opera le figure assumono altra forma e danno così vita ad una seconda opera..E così, ad esempio, il volto di una giovane donna, girando, si tramuta in quello di un’ “arpia”; un paesaggio, compiendo il giro, diventa un ‘malvagio’ violino da cui escono maschere grumose. E’ comunque, in definitiva, il suo mondo, il mondo di Fernando Lombardi, che ancora una volta parte da un non-scontato realismo per assurgere a forma nuova, rasentando l’estremo, il fantastico ma senza mai alla fine, immergercisi totalmente.

“…una pittura su supporto rotondo, che puo’ rotare di 360° e che nella rotazione mostra figure che sembrano farsi sul momento: il ‘recto’ di un’immagine è anche il verso dell’altra, il tutto realizzato con abilità quasi virtuosistica. Si tratta di uno dei numerosi ‘girevoli’, che la famiglia del pittore, recentemente scomparso, conserva a casa; questi lavori che corrispondono all’incirca agli ultimi dieci anni di lavoro dell’artista, hanno come dato comune, l’atmosfera fantastica, talvolta come di narrazione onirica, ma meno lucida.” (Nicola Nuti)

Anche i disegni come già anticipato, mostrano tutta l’abilità del maestro; l’affollamento di figure nelle rappresentazioni è trattato anche qui con forti colorazioni che ne esaltano le composizioni e da cui fanno emergere certe tematiche che tornano spesso nella rappresentazione dell’artista: figure in maschera, personaggi e storie con riferimenti biblici e mitologici..come se fosse una perenne processione carnevalesca che va e viene, quando più quando meno, irrompendo nella placida monotona vita reale.

Come già sottolineato nella vita dell’artista (link a biografia) le opere di Fernando Lombardi si trovano, oltre che in numerose collezioni private in Italia e all’estero, presso importanti Musei e Centri Espositivi (tra cui la Galleria d’Arte Moderna e al gabinetto dei disegni degli Uffizi a Firenze).  Ne presentiamo qui una scelta, evidenziandone alcune disponibili per l’acquisto. Da ricordare in particolare: il grandioso pannello dedicato al Panorama su Borgo (LINK A SEZIONE SULL’OPERA), tuttora presente a Borgo San Lorenzo; quindi la grande tela sul ‘Ciclo della vita’ e infine la Pala d’altare realizzata per la Chiesa di Castel San Giorgio (Terni)

Le opere

“Ha compiuta tutta la sua esperienza del verismo, rivelando padronanza assoluta nel disegno ed una pennellata franca; gli oli di questo periodo sono il riflesso della tormentata esperienza bellica; drammatiche figure di sofferenti, prigionieri di sé più che di forze esterne; un anelito verso la liberazione degli umani fardelli, verso la verità.”

Paolo Lazzeri

Le opere

But I must explain to you how all this mistaken idea of denouncing pleasure and praising pain was born and I will give you a complete account of the system, and expound the actual teachings of the great explorer of the truth, the master-builder of human happiness. No one rejects, dislikes, or avoids pleasure itself, because it is pleasure, but because those who do not know how to pursue pleasure rationally encounter consequences.

La Critica

Numerose le personalità del mondo dell’arte  (critici, scrittori, giornalisti, cultori del genere) che nel corso degli anni e soprattutto in occasione delle iniziative espositive hanno rilasciato degne recensioni a favore di Fernando Lombardi.

Ne presentiamo un’interessante selezione.

Silvano Giannelli, Il Giornale del Mattino, 21 gennaio 1954

“…Sono nature morte, paesaggi e figure di impegno solido, colme di plasticità. F.Lombardi è un pittore che rifiuta eleganze e cerebralismi. Non segue correnti. Non ha ambizioni intellettualistiche o culturali, dipinge come gli detta il suo fondo di sanità, senza voli lirici, senza sofisticherie. Ma la sua visione pesante e amara delle cose è sofferta. In questa sua passione un po’ sorda ed uguale trovano espressione non insignificante i suoi lavori, che rivelano un mestiere semplice e robusto.”

Raffaello Franchi, Pomeriggio, 31 gennaio 1949

“….Si badi a certi ritratti e a certi paesaggi dove non è sveltezza di mano da facile improvvisatore ma si rapida acutezza d’occhio che nella felicità della mano si consegue e agisce. Di costì appare che Lombardi potrà fare ove sempre più si volga a limpide visioni della natura.”

Arrigo Dreoni, Catalogo e Invito della I° Mostra personale, Galleria il Cenacolo, Firenze, dicembre 1946

“…Quella pennellata decisa e franca che si nota nei lavori qui esposti è la dimostrazione migliore; quei toni bruno-dorati denotano una sensibilità pittorica che gli darà senza dubbio dei grandi risultati; il colore ricco d’ impasti sfiora con vibrazioni delicate gli oggetti, creando un’atmosfera del tutto personale. Lombardi da buon mugellano sente le cose nella loro realtà, ma sa trasformarle in un risultato pittorico veramente convincente.”

Oscar Gallo, L’Unità, 15 gennaio 1946

“ Una pittura piena di curiosità, di incertezza e deviazioni, anche se sostenuta da un visibile orgasmo, da una purezza di interessi polemici e da una sofferta volontà di espressione. Egli proviene da una travagliata sosta; dalla guerra e dall’empito di umori, di esperienze e di riflessioni crea in lui l’impazienza nella spontanea maturazione di un proprio linguaggio. Le due nature morte, ‘ferri chirurgici’ e ‘diospori’ sono fra le opere più rivelative e sensibili: e vi è un connesso espandersi attorno ad un semplice pretesto oggettivo, di notazioni tonali e disegnative in una stretta ed unitaria realtà. Un artista in fase di formazione, ma che appare pienamente cosciente del problema pittorico.”

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Mostre, Premi e Riconoscimenti

Il percorso artistico di Fernando Lombardi vede numerose tappe espositive, sia a livello locale che regionale ma anche nazionale e internazionale. Da ricordare infatti numerose mostre, sia personali che collettive.

Tra queste ultime ricordiamo città quali naturalmente, Firenze (varie presenze a partire dalla seconda metà degli anni ’40 del secolo scorso per esposizioni quali: la Rassegna del Disegno Contemporaneo, le Rassegne Internazionali d’Arte Contemporanea e quelle Sindacali, quindi varie esposizioni dedicate al ‘ritratto’) Genova (Mostre Nazionali di Pittura) Livorno (Mostra Nazionale d’Arte Sacra) Roma (Quadriennale e Mostra Internazionale d’Arte) Vallombrosa (Premi Nazionali di Pittura) Belluno (Mostre Nazionali tematiche) Parma e Verona (mostre di pittori fiorentini) Suzzara (Premio ‘Lavoro e lavoratori nell’arte’) Trieste (Mostra Nazionale d’Arte)
Tra le personali invece sono da citare le numerose presenze fiorentine a partire dalla prima, alla galleria del Cenacolo (1946), quindi al Circolo degli Artisti “Casa di Dante” (1949,1954), alle gallerie del ‘Proconsolo’ (1962) ,  ‘San Jacopo’ (1968, 1971), alla ‘Saletta La Torre – Circolo degli Artisti’ (1958) , alla ‘Goldoni’ (1963), alla galleria ‘Busà’ (1969) e presso la Saletta Alfa Cure (1978), quindi al paese natio Borgo San Lorenzo (palazzo del podestà, 1957, 1970), Arezzo (Galleria Vasari, 1963) Pietrasanta (Hotel Venezia, 1958), Montevarchi (Stanze Ulivieri,1959)  Figlie Valdarno (galleria ‘Le Mura’, 1971) senza dimenticare diverse esposizioni presso il proprio Studio in via del Palazzuolo n.7 per presentare le nuove opere. Due le Retrospettive realizzate post-mortem: quella del 1987 al Circolo La Torraccia di Borgo San Lorenzo e quella del 2012 a Palazzo Ghibellino a Empoli.

VI sono poi numerose (ben 87 in tutto) mostre ‘di gruppo’ (partecipazione di Lombardi insieme ad altri artisti), sia regionali che nazionali e internazionali. Ricordiamo le principali: a partire dal 1945 in poi si susseguiranno numerose esposizioni nel capoluogo toscano (varie ‘Sindacali’, oltre che numerose mostre tematiche, nel 1948 a Johannesburg, in Sudafrica (galleria Lewis), tra il ’49 e il ’51 sono toccate Impruneta, Viareggio, Empoli, Rosignano e Marina di Massa; nel 1952 e successivi 1953-54 Borgo San Lorenzo, Montecatini e Pistoia; il 1957 è la volta di Bari (Gruppo Artisti Toscani alla galleria Piccinni)  mentre il ’58 quella di San Casciano ( Gruppo Artisti Toscani a Villa Borromeo) nel 1959 a Firenze la I Mostra Regionale d’Arte Toscana  e a Prato la Mostra d’Arte della Compagnia del Paiolo; nel 1960 a Wurzburg in Germania per la Mostra di Gruppo di Artisti Toscani; nel 1964 a Caifa in Israele la Mostra Grafica di Artisti Fiorentini. Nello stesso 1964 e nel succesivo 1965 ancora a Firenze, rispettivamente per la Mostra di Gruppo di Artisti Fiorentini alla Galleria ‘Por Santa Maria’ e per la Mostra di Gruppo di Artisti Mugellani alla Galleria ‘Palazzo Vecchio’. Infine nel 1967 alla Galleria “Proloco”  di Borgo San Lorenzo Lombardi ed altri saranno presenti alla Mostra D’Arte Gemellaggio Versilia-Mugello.
Da citare infine alcuni tra i premi più emblematici ricevuti da Fernando Lombardi durante la sua carriera.
Il primo traguardo è il Premio “Rosignano”, primo posto (ex aequo) in occasione della partecipazione alla Terza Mostra Regionale di Pittura (Rosignano Solvay). Nel 1952 ottiene il Premio Acquisto dalla Galleria degli Uffizi (Gabinetto dei Disegni) in occasione della Mostra Nazionale del Disegno (partecipazione con la Compagnia del Paiolo). Cinque anni dopo, nel 1957 duplice riconoscimento: il Premio Vallecchi al Concorso Nazionale del Ritratto presso la Casa di Dante – Circolo degli Artisti a Firenze e il Premio Ente del Turismo alla Mostra Nazionale di pittura di Vallombrosa.
Nel 1959 è la volta del Premio Gruppo Donatello alla Mostra d’Arte all’aperto di piazza Donatello a Firenze mentre nel 1960 ottiene il Premio Acquisto alla Mostra Nazionale d’Arte ispirata alla Caccia in occasione delle Olimpiadi. Altri Premi sono quelli ricevuti nel 1961 (Premio ‘Crai’ per la Mostra Nazionale di Pittura a Vallombrosa;  Premio ‘Cassa di Risparmio al concorso estemporaneo di pittura a Campi) e nel 1968 (I° Premio per la mostra nelle vetrine in Via Borgo San Frediano a Firenze).

I Carteggi

Grazie alla premura della figlia Rossella, è stata conservata intatta l’ampia documentazione relativa alla vita di Fernando Lombardi e includente documenti, fotografie, ricordi vari, e anche carteggi; questi ultimi, in particolare, vedono la corrispondenza dell’artista con personaggi di rilievo del mondo culturale a lui coevo. Tra tutti ricordiamo gli “scambi” con Frediano Frediani (architetto razionalista), Rodolfo Marma (pittore e illustratore), Antonio Cariglia (politico e segretario nazionale del Partito Socialista Democratico Italiano.) e Piero Bargellini (scrittore, politico, insegnante e dirigente pubblico italiano, sindaco di Firenze)

Dalla lettera di Antonio Cariglia a Fernando Lombardi, Camera dei Deputati, 19 gennaio 1973

“Caro Lombardi, ho ricevuto la Sua lettera del 7/1/1973 con allegata la riproduzione del grande pannello per il Circolo “La Torraccia” di Borgo San Lorenzo. Mentre le esterno la mia viva soddisfazione per la bella opera da Lei eseguita con tanta bravura, Le assicuro che molto volentieri verrò a vederla da vicino, appena mi sarà possibile essere da quelle parti. Ancora congratulazioni e molti cordiali saluti.”

Dalla lettera di Piero Bargellini a Fernando Lombardi, Camera dei Deputati, 7 dicembre 1972

“Egregio Lombardi, il suo pannello mi pare ben riuscito. Ne ho parlato anche col pittore mugellano Pierucci. Alla mia prima venuta in Mugello, cerchero’ la Torraccia. (…)”

1955 la partigianaQuad

Dalla lettera di Frediano Frediani a Fernando Lombardi, Portoferraio, 27 giugno 1955

“ Prima di tutto io sento il bisogno di congratularmi con Lei per la sua Arte (con lettera maiuscola). Ella è veramente un pittore degno di questo nome, non un imbrattatele, come ce ne sono tanti, privi di ispirazione (…) ”

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Il pannello
di Borgo

“E crea una pagina di storia, un monumento prezioso del Borgo, e lo fa con semplicità, audacia, creando un quadro che il successo ricompenserà come gli merita. E’ un quadro storico, che egli esegue senza rispolverare il passato, ma immedesimandosi nel suo tempo, dando a questo un aspetto contemporaneo, che riflette un’epoca e crea una novità. E la novità è nel quadro stesso.”

(Maria Gianfaldoni)

Il pannello
di Borgo

“E crea una pagina di storia, un monumento prezioso del Borgo, e lo fa con semplicità, audacia, creando un quadro che il successo ricompenserà come gli merita. E’ un quadro storico, che egli esegue senza rispolverare il passato, ma immedesimandosi nel suo tempo, dando a questo un aspetto contemporaneo, che riflette un’epoca e crea una novità. E la novità è nel quadro stesso.”

(Maria Gianfaldoni)